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Caro Diario...
Il mio primo giorno a Palazzo Madama
di Emanuela Baio Dossi


Emanuela Baio Dossi

Entrando per la prima volta in Senato nella veste di "eletta" dalle cittadine e dai cittadini di Monza e della Brianza ero fortemente emozionata. Non sono più una bambina al primo giorno di scuola, ma vi assicuro che lo stato d'animo che ho vissuto fin dalle prime ore del mattino era di tensione, emozione e incertezza, accompagnate da gioia e speranza.
Mi chiedevo in continuazione: "Sarò capace, riuscirò a mantenere gli impegni presi con le elettrici e gli elettori, ce la farò a mantenere le promesse fatte?". Ma non solo. Perché mentre mi ponevo queste e altre domande, mi scorrevano nella mente le amiche e gli amici con cui ho condiviso la campagna elettorale e questo mi rassicurava, perché mi rendevo conto di non essere sola in questo difficile e affascinante compito. Così pure ho associato i tanti impegni presi alle donne e agli uomini che ho incontrato. Non tutti li conosco bene, ma so che sono persone umane, che mi auguro disponibili ad iniziare insieme il lavoro di questa legislatura.
E fra i molti impegni assunti due sono ricorsi in continuazione nella mia mente quel mattino assolato romano, mentre aspettavo mio marito, i miei figli e mio nipote (sono infatti stati loro a sopportare la mia tensione, prima di entrare a Palazzo Madama). La creazione della Provincia di Monza e Brianza e la promozione del mondo sociale, delle associazioni di volontariato, delle cooperative sociali, delle fondazioni, delle onlus con le quali ho sempre lavorato e alle quali so di dover dare molte risposte. Tanti problemi e tante idee che devono essere confrontate con coloro che amano, vivono e sostengono questo mondo.
La sera del 30 maggio ero ancora così ansiosa, non riuscivo a dormire e prima di andare a letto mi sono messa a scrivere degli appunti, sia sulla relazione da accompagnare al disegno di legge per l'istituzione della Provincia di Monza e della Brianza, sia sul Terzo settore. Il pomeriggio del 30 maggio avevo infatti recuperato il testo approvato nella passata legislatura dalla Commissione Affari Istituzionale della Camera dei Deputati per l'istituzione della Provincia di Monza e della Brianza.
La seconda giornata a Palazzo Madama, invece, è stata caratterizzata da un segno molto diverso. La politica "reale" ha fatto subito il suo ingresso in aula con l'elezione dei Vicepresidenti, dei Questori e dei Segretari. Un adempimento apparentemente formale che non si è verificato tale. La seduta convocata per le ore 10 è slittata più volte, perché il Polo si è accorto che, regolamento alla mano (meno gruppi, meno posti), aveva diritto a meno segretari dell'Ulivo e non ci stava a ritrovarsi in minoranza.E' andata a finire che dopo più di due ore di ritardo abbiamo giustamente votato come da regolamento. Ho però sperimentato, se ce n'era bisogno, che dietro le belle parole, la buona educazione e la cultura istituzionale, ci sono uomini di parte. Dopo tre ore di melina ero un po' delusa, ma poi mi sono detta che anche quel confronto era importante perché in ogni caso serviva al buon funzionamento del nostro lavoro.
Per il resto che dire, l'aula del Senato è un salotto e il clima, a differenza della Camera è molto più tranquillo e la sensazione è che sarà possibile lavorare bene al di là delle differenze di schieramento. Un dato è però certo, adesso basta con la campagna elettorale e gli insulti tra vincitori e vinti. Il prossimo appuntamento sarà la presentazione lunedì 18 giugno al Senato del Governo e poi alla Camera.
Si comincerà così a lavorare.

Emanuela Baio Dossi
eletta al Senato per l'Ulivo nel Collegio di Monza e Brianza




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15 giugno 2001